Cos'è giacinto de sivo?

Giacinto de Sivo

Giacinto de Sivo (Napoli, 29 dicembre 1814 – Roma, 19 novembre 1867) è stato uno storico, giornalista e scrittore italiano, noto soprattutto per le sue opere che difendevano il Regno delle Due Sicilie e criticavano il Risorgimento.

Biografia:

Nato a Napoli da nobile famiglia, de Sivo si dedicò agli studi di diritto e filosofia. Fu attivo nel giornalismo, scrivendo per diverse testate. La sua carriera letteraria fu fortemente influenzata dagli eventi del Risorgimento e dalla caduta del Regno delle Due Sicilie.

Opere Principali e Pensiero:

De Sivo è principalmente ricordato per le sue opere storiche, che presentavano una visione revisionista del Risorgimento. Tra le sue opere più importanti figurano:

  • Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861: Un'opera monumentale in cui de Sivo analizza gli eventi che portarono all'annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d'Italia. Critica aspramente la politica piemontese e l'azione di personaggi come Garibaldi e Cavour.
  • I Napolitani al cospetto delle nazioni civili: Un'opera apologetica del Regno delle Due Sicilie, presentandolo come uno stato prospero e civile.
  • L'Italia e il suo dramma politico dal 1848 al 1866: Un'analisi critica del processo di unificazione italiana e delle sue conseguenze.

Il pensiero di de Sivo è caratterizzato da un forte legittimismo, ovvero dalla difesa dei diritti dinastici dei Borbone e dalla critica del principio di autodeterminazione dei popoli. Considerava il Risorgimento un'operazione illegittima e violenta, realizzata con l'inganno e la forza, a danno del Regno delle Due Sicilie e dei suoi abitanti. La sua opera è stata oggetto di controversie e dibattiti storiografici.

Eredità:

De Sivo rimane una figura controversa nella storiografia italiana. Le sue opere, pur essendo considerate parziali e tendenziose da alcuni studiosi, sono ancora lette e studiate da coloro che cercano una prospettiva alternativa sul Risorgimento e sul Regno delle Due Sicilie. Il suo lavoro ha contribuito a mantenere viva la memoria di un'epoca e di un regno cancellati dalla storia ufficiale.